What is this thing called love ?
What is this thing called love ?
Jazz
Sometimes I feel like a motherless child
Black coffee
Golden earrings
Cry me a river
Willow weep for me
Caravan
I loves you Porgy
It might as well be spring
My funny Valentine
My favorite things
Don’t explain
West End blues
Summertime
What is this thing called love ?
Francesca Caratozzolo
Francesca Caratozzolo Trio
Nato nel 2005 dall’incontro con Nino Frasio e Roberto Meroni il trio propone il repertorio del Jazz Classico a partire dal periodo New Orleans fino all’era dello Swing, con uno sguardo alla matrice blues delle origini e dedicando attenzione ai grandi compositori quali Gershwin e Porter.
La formazione si è avvalsa nel tempo anche della collaborazione di altri elementi privilegiando, in quartetto e quintetto, atmosfere di intrattenimento nel segno della leggerezza e dell’ ironia.
Sperimentare abilità vocale e sensibilità d’interprete avendo come riferimento le grandi cantanti dell’epoca d’oro del Jazz è stato il punto di partenza: ho amato e continuo profondamente ad amare ‘quelle’ voci e ‘quella’ musica !
Cercando uno stile personale, senza scivolare nella tentazione amorosa di imitarle, si tratta per me ogni volta di rievocare le qualità sostanziali che continuo a riconoscere in loro quando riascolto, impresse nella mia mente in un riverbero indelebile.
Alle origini del Jazz la matrice blues ne segna alle radici l’evoluzione. Lì, forte e potente come una grande madre, c'è Bessie Smith. Mi guarda, trasmette forza e mi insegna come procedere.
Adoro l’energia e lo swing di Ella Fitzgerald. Una regina. Qualunque cosa canti sprigiona grande gioia, una così inesauribile gioia e libertà ... e il suo canto sembra straordinariamente semplice !
link
Fine and Mellow 7.20
Stormy Weather 6.03
I can’t believe that you’re in love with me 3.38
Nobody knows you when you’re down and out 4.09
live in Milano, 12 novembre 2006 - Rosa Antico Club
estratti audio
Poi c’è Sarah Waughan, voce scura e inafferrabile. Mi è difficile descriverla. Ingenua e sofisticata. Come sospesa in una bolla. Come non stesse su questa terra ... Forse per questo la chiamavano ‘la divina’.
Infine Billie Holiday. I piedi per terra, per forza. Anche nelle canzoni più leggere segnata da un dolore da cui è impossibile liberarsi ... con dolcezza e malinconia sembra ti dica: ‘Vado avanti lo stesso, sono più forte io !’ ... non è andata proprio così.
Come una sorella, la comprendo e ne sono gelosa, perché ha nella voce quel ‘qualcosa’ che non si riesce a ‘dire’.
E ancora ... Peggy Lee per la morbidezza e lo stile, Dinah Washington per il timbro lucente e il fraseggio incisivo e ... Nina Simone.
Ma con lei è tutta un’altra storia. Un salto nell’anima.
Abbiamo cercato nuove suggestioni raccogliendoci in un comune sentire. Ne è nata una lettura ‘impressionista’ dove l’essenza delle melodie conosciute è rievocata esplicitamente o lasciata galleggiare in paesaggi sonori dalle tinte insolite ed evanescenti.
Luci, ombre, contrasti nello scorrere del tempo, malinconie e slanci da offrire all’ascolto dopo un viaggio da cui siamo tornati con qualche fotografia misteriosamente irreale.
Alberto Zanini
chitarra e effetti
voce
video
audio
9 settembre 2017 h. 20.30
Cortile Casa delle Cultura Melzo